XVII EDIZIONE

San Pietroburgo, 13 – 17 Novembre 2018

XVII PREMIO EUROPA PER IL TEATRO

Per la XVII edizione, nel 2018 il Premio Europa per il Teatro torna per la seconda volta in Russia, a San Pietroburgo, con il supporto del Ministro della Cultura della Federazione Russa e del Governatore della Città, come evento di punta in ambito teatrale del VII Forum Internazionale della Cultura di San Pietroburgo. Il Baltic House Theatre-Festival collabora, supporta e organizza in Russia, e presenta questa edizione del Premio.
Il XVII Premio Europa per il Teatro è stato assegnato al regista russo Valery Fokin; l’attrice spagnola Nuria Espert ha ricevuto il Premio Speciale. La scelta dei due premiati vuole rendere omaggio a due artisti esemplari che si sono battuti per un teatro europeo al di là di ogni barriera e pregiudizio. Ricordando chi ha saputo aprire un percorso nuovo, si premia oggi chi ha espresso delle coordinate sulle quali si può rifondare l’Europa della Cultura.
Il XV Premio Europa Realtà Teatrali è stato assegnato al belga Sidi Larbi Cherkaoui, a Tilde Bjorfors del collettivo svedese Cirkus Cirkor, al francese Julien Gosselin, al polacco Jan Klata, allo svizzero Milo Rau, al portoghese Tiago Rodrigues.
La sezione Ritorni ha visto protagonisti due maestri del teatro russo: Lev Dodin (VIII Premio Europa per il Teatro) e Andrey Moguchy (XII Premio Europa Realtà Teatrali).
Evento Collaterale, nell’ambito del Forum Culturale Internazionale di San Pietroburgo e del XVII Premio Europa per il Teatro, “Elvira” (Elvire Jouvet 40) diretto e interpretato da Toni Servillo.
Come in ogni edizione del Premio gli artisti premiati hanno presentato spettacoli, performance e work in progress, e hanno partecipato a incontri e conversazioni sul loro approccio alla scena, sulla loro idea di teatro e sullo stato attuale delle arti dello spettacolo.

Valery Fokin

Motivazione

“La professione è come l’alfabeto: più sai usarlo, più ti permette di esprimere te stesso”. Le parole di Valery Fokin riassumono la sua concezione del teatro e – ancor più precisamente- della regia. Per questo artista russo di spicco, diplomato all’Accademia di teatro Chtchoukine, che ha portato la sua arte su palcoscenici prestigiosi come quelli del Sovremennik e dello Yermolova di Mosca (di cui è stato anche direttore artistico), il regista deve essere versatile, eclettico ed erudito per poter sperimentare diverse forme dell’esistenza umana e utilizzarle nella finzione drammatica. Per Valery Fokin, il teatro non può e non deve essere ridotto a un semplice processo di intrattenimento o di promozione commerciale, ma deve servire come mezzo per permettere all’artista di acquisire un vocabolario interno ricco e variegato. La natura poliedrica di Valery Fokin è ben nota sulla scena russa per essere riuscita a unire il vecchio e il nuovo, la filosofia e la psicologia, l’immaginazione e la tecnica. È ugualmente conosciuto per la sua abilità nell’arricchire con sintesi originale gli aspetti tradizionali delle opere teatrali più celebri. È stato presidente della Commissione istituita per preservare il lavoro di Meyerhold, poi diventato il Meyerhold Creation Centre grazie al supporto dell’Unione dei Lavoratori del Teatro della Federazione Russa e l’Unione degli Architetti della Russia. Al momento dirige il teatro Alexandrinsky di San Pietroburgo, dove si è cimentato con le opere di autori del calibro di Lermontov, Dostoevsky, Tolstoy e Gogol. I suoi spettacoli al teatro Alexandrinsky hanno ricevuto riconoscimenti dalla comunità russa e internazionale. Da molti anni, il Direttore tiene seminari e insegna in Russia e all’estero. Quest’anno a Valery Fokin viene conferito il XVII Premio Europa per il Teatro come riconoscimento per le sue concezioni rivoluzionarie in ambito sociale e istituzionale.

Premio Speciale

Nuria Espert

Motivazione

Non accade facilmente che la crescita di un talento artistico straordinario coincida con lo sviluppo di qualità umane equivalenti. Nuria Espert, classe 1935, è il raro caso di un’artista instancabile, sensibile ed empatica che, iniziando ad appena tredici anni il suo lavoro di attrice e via via intessendolo con la vita, le passioni culturali, l’impegno civile e la politica, è divenuta un’icona del Novecento e della contemporaneità. Donna di teatro ancora oggi in piena attività, è in grado di spaziare dai classici (è stata più volte una Medea indimenticabile) a Garcia Lorca, di coinvolgersi con le drammaturgie più contemporanee, il cinema d’autore, la regia teatrale e quella cinematografica, oltre a notevoli incursioni registiche nel mondo dell’opera. Peter Brook l’ha definita “come un bicchiere d’acqua che, in un attimo, può congelarsi e bollire”; da parte sua Terenci Moix sostiene che sia fatta di “aria e fuoco”. Non è un caso che l’indimenticabile José Monleón, che la stimava moltissimo e a suo tempo l’aveva messa in contatto con Jerzy Grotowski, iniziandola al suo teatro, ne avesse in più modi proposto il nome nell’ambiente teatrale europeo.
Nuria Espert non è soltanto un mutevole animale da palcoscenico difficile da ingabbiare: è in toto uno spirito libero, creativo, versatile, imprevedibile, appassionato e leggero. Alle svariate onorificenze ricevute nel corso della sua lunga carriera, si aggiunge quest’anno il Premio Speciale che le viene assegnato con il preciso intento di ribadirne il genio, la duttilità e l’impegno civile, trasfusi in un’arte che rappresenta pienamente l’ideale di un’Europa unita, aperta, democratica e culturalmente attiva.

XV Premio Europa Realtà Teatrali

Sidi Larbi Cherkaoui
Cirkusa

Cirkus
Cirkör

Julien
Gosselin

Jan
Klata

Milo
Rau

Tiago
Rodrigues

Sidi Larbi Cherkaoui – Belgio
candidato dal 2007

Motivazione

Creatore di un teatro-danza senza confini artistici, di genere e geografici, Sidi Larbi Cherkaoui, trovando connessioni di ogni tipo, sa costruire spettacoli ‘animici’ di forte impatto emotivo e grande bellezza formale.
Le sue creazioni mettono in danza l’occidente e l’oriente, il mondo della danza e quello dell’arte contemporanea, quello delle arti marziali cinesi o l’immaginario dei manga giapponesi, mondi inferi stranamente luminosi dove attraverso il canto si può ricercare l’armonia, oppure visioni belle e perturbanti di una genesi futura, solo per ricordare alcuni dei suoi lavori.
Il linguaggio del corpo, i movimenti, l’uso degli spazi e degli oggetti, il suo approccio concettuale alla danza, fanno di ogni creazione di Sidi Larbi Cherkaoui un evento scenico il cui linguaggio raggiunge una cifra stilistica peculiare, perfetta e molto coinvolgente.

Cirkus Cirkör – Svezia
candidato dal 2008

Motivazione

Organismo nato senza scopi di lucro, Cirkus Cirkör unisce alla produzione di spettacoli un’intensa attività sociale e formativa.
Circo che guarda anche al teatro e alle gag comiche, dal 1995 propone spettacoli popolari di grande professionalità, divertenti e dinamici, nei quali l’arte circense, espressa con straordinaria grazia, tecnica e coraggio, incontra di volta in volta la pop music, il varietà o il teatro di strada; altre volte è messa al servizio di classici come Giulietta e Romeo di Shakespeare.
Cirkus Cirkör preferisce lavorare in spazi contenuti dove il contatto con un pubblico sempre entusiasta non si perde a causa di impianti e scenografie mastodontiche che rischierebbero soltanto di stupire, ed anche annichilire, gli spettatori: è un circo del cuore, con un’anima sociale che restituisce all’arte circense la sua dimensione più amabile e poetica.

Julien Gosselin – Francia

Motivazione

Julien Gosselin, con il collettivo Si vous pouviez lécher mon cœur, mette in scena gli aspetti più evidenti e crudi della contemporaneità partendo da testi nati per la scena di autori come Fausto Paravidino e Hania Illing oppure riadattando testi letterari di Michel Houellebecq, Don DeLillo o Roberto Bolaño.
Il suo, nei temi nei testi e nelle forme, è il teatro di un presente che può anche essere sfidato con durate debordanti dei suoi lavori senza che per questo le sue realizzazioni perdano di intensità; è il teatro di una giovane generazione che padroneggia il suo tempo liquido e può insegnare, attraverso il teatro, una nuova consapevolezza dello stato delle cose nelle società d’oggi, ‘semplicemente’ rispecchiandole in una scena che si rinnova.

Jan Klata – Polonia

Motivazione

Jan Klata affronta riscritture di classici che si confrontano col presente, guarda alla nuova drammaturgia, alle cronache e alla letteratura contemporanea, sceglie con cura gli spazi teatrali che ritiene adeguati ai suoi lavori, pratica innesti ‘pop’ e si avvale di impianti visivi e sonori di notevole impatto. Il suo teatro è come una finestra aperta sull’Europa contemporanea e sulle sue trasformazioni recenti, rese sensibili, in un paese come la Polonia, con il passaggio dal comunismo al consumismo: un mondo che si trasforma e si frantuma inseguendo le leggi del mercato e generando così condizioni sociali ed esistenziali scollate e inquietanti. E’ un teatro lucido, totale e, quando serve, provocatorio, che, parlando efficacemente del potere, scuote le nostre coscienze di occidentali assopiti.

Milo Rau – Svizzera

Motivazione

In una stagione nella quale la complessità del mondo e gli eventi che segnano l’intero pianeta sembrano neutralizzati da un’informazione velocissima e superficiale quanto, spesso, asservita a interessi economici e politici, la storia può divenire volatile e confondersi con la cronaca. In un contesto siffatto, il teatro di Milo Rau si pone come un teatro ‘necessario’, in grado cioè di focalizzare ed amplificare gli eventi (politici, sociali o fatti di cronaca), farci riflettere e capire in quali realtà effettive viviamo e che direzioni stiano prendendo la politica, le violenze ancestrali dell’uomo, le nostre società e le nostre vite. L’opera di Rau, che integra le sue notevoli competenze letterarie, sociologiche, giornalistiche, cinematografiche e visuali, è tale da farci sperare che, nel presente, una visione critica, umanistica, cosmopolita e illuministica del mondo sia ancora concepibile.

Tiago Rodrigues – Portogallo

Motivazione

Dall’incontro, in età giovanile, con il collettivo teatrale belga Tg STAN fino ad oggi, il teatro di Tiago Rodrigues si è rapidamente imposto come una delle realtà più vive e coinvolgenti della scena portoghese ed europea. Tutto ciò grazie a una pratica cosmopolita del teatro, aperta alle collaborazioni, mobile e vivace, dalla quale scaturiscono creazioni collettive, spesso in progress, che non di rado prevedono una partecipazione diretta del pubblico alla realizzazione della messa in scena.
Che si tratti di rielaborazioni di classici, di proporre nuovi autori o di mettere in scena testi dello stesso Rodrigues, si assiste sempre a un ‘teatro vivente’, da lui magistralmente coordinato anche sotto l’aspetto produttivo e “interessato più ai problemi che ci riguardano e ai nostri desideri che a un dispositivo scenico, a dei personaggi o a cose del genere”.

Ritorni

Lev
Dodin

Andrey
Moguchy

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